Avere fiducia in sè

La fiducia in sé non può venire dall’esterno, dal giudizio degli altri, dallo sforzo di adeguarsi ai modelli. L’autostima nasce semplicemente dall’accettarsi per quello che siamo, dall’affidarsi al proprio nucleo naturale che sa cosa fare per portarci verso la nostra realizzazione più autentica. Molte difficoltà nei rapporti amorosi derivano dall’avere una bassa considerazione di sé; da qui nascono il timore del rifiuto, e l’ansia di perdere il partner. Chi non si stima è come un contenitore pieno di buchi: per quanto amore possa ricevere dal partner, poi scivola via, senza che la persona riesca a nutrirsene.

 

Quando non riusciamo ad assimilare ciò che l’altro ci dà, allora ne abbiamo un continuo bisogno. Da qui il senso di insicurezza e la gelosia che tormentano chi lotta tra il bisogno di sentirsi importante e la convinzione di non essere degno di amore. Chi non si piace e non ha fiducia in sé difficilmente sarà disposto a credere di risultare amabile, desiderabile per un’altra persona. Il sentirsi amato e accettato costituisce un toccasana per l’autostima. Sapere che una persona ha scelto proprio te per ciò che sei e che ti rende unico serve a consolidare il rapporto e a rinsaldare la fiducia nelle proprie capacità. Ma non tutte le relazioni hanno questo effetto positivo. Il partner che rafforza la tua autostima: Ti incoraggia ad agire - «Vai tu, sono sicuro che sceglierai la cosa giusta…», «Non hai bisogno di me, te la caverai benissimo». Il suo farsi da parte in tutte le circostanze in cui hai già le capacità di riuscire ti offre l’opportunità preziosa di sperimentare che te la cavi benissimo; È autonomo - una persona indipendente è un ottimo stimolo e modello, ma soprattutto non favorisce la dipendenza reciproca che crea un legame di attaccamento morboso. Il partner che non ti aiuta: Ti fa da mamma o da papà - «Tranquillo ci penso io…», «Lascia perdere, che poi ti stressi». Chi ti cava le castagne dal fuoco e vede pericoli ovunque, rafforza il tuo timore e la tua sfiducia. E ti induce alla dipendenza; È esigente e perfezionista - «Si, il piatto ti è riuscito, ma quello del ristorante era un’altra cosa»… Se sottolinea sempre e solo le mancanze o le cose che non vanno, asseconda troppo il tuo spirito ipercritico, amplificando il tuo senso di insoddisfazione e la frustrazione. Un rapporto d’amore è sano quando nutre la tua autostima e libertà: non impone vincoli al tuo modo di essere, anzi lo fa crescere. Tante volte abbiamo creduto di aver incontrato la persona giusta, quella che da sempre stavamo aspettando, proprio l’anima gemella… Poi però la realtà ci ha amaramente smentiti: come abbiamo fatto a non accorgerci dell’auto-inganno? Il partner ideale non è una persona con gli stessi nostri interessi o opinioni, anzi spesso è proprio il contrario: l’attrazione che si crea è molto più profonda e misteriosa e non riguarda solamente gli strati superficiali della personalità. Il partner ideale non conferma le nostre aspettative: spesso ha un carattere diverso dal nostro, ci sorprende e ci spiazza. Ma questo incontro trasforma la nostra vita senza fare sforzi particolari. Il partner ideale non è quello di cui abbiamo bisogno per compensare le nostre mancanze psicologiche: non è una stampella né un infermiere. Un incontro non è una performance, ma l’incrocio di due mondi, due sensibilità. Chi l’ha detto che una persona timida e impacciata, o che non rispetta i canoni classici della bellezza, sia destinata a collezionare rifiuti? L’emotivo suscita tenerezza, empatia, confidenza. Mostrati per quello che sei. Non aver paura di presentarti nella tua veste reale, senza finzione: così metti l’altra persona in condizione di sceglierti per quello che sei davvero. L’insicurezza può diventare anche seducente, se vissuta senza veli.

 

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