Una sfida per il mondo: Madre Teresa

Riscopriamo il potere e la forza della preghiera: Il mio segreto è molto semplice: prego.

Da solo ciascuno di noi può poco, ma quel poco possiamo farlo solo noi: Potremo aggiungere solo una goccia all’oceano, ma l’oceano sarebbe con una goccia in meno senza la nostra piena risposta a Lui.

 

Gesù ci parla in mille modi diversi, dobbiamo solo ascoltare: Nei momenti di svago Cristo parla attraverso gli altri e nella meditazione ci parla direttamente.

L’amore deve concretizzarsi in ogni nostro comportamento: La cosa più bella che un essere umano abbia o possa dare è l’amore. E non a parole, perché siamo esseri umani e desideriamo vedere, vogliamo toccare.

Gesù ci chiede di riconoscere il Suo volto nei più bisognosi: Quando do un pezzo di pane a un bambino affamato credo in quello che ha detto Gesù: ‘L’avete dato a me’. E io lo do a quel bambino.

Essere portatori della luce di Cristo significa anche essere consapevoli dell’importanza di ciò che diciamo: Le parole che non danno la luce di Cristo aumentano le tenebre.

Ricordiamo quanto siamo fortunati, quanto ci è stato donato: Nessuno ci vizia come Dio in persona. Guardate i meravigliosi doni che ci ha fatto senza volere nulla in cambio.

Dobbiamo lasciar andare ciò che ci appesantisce: Perfino Dio Onnipotente non è in grado di colmare un cuore che sia pieno – pieno di orgoglio, risentimento, gelosia.

Le parole e le intenzioni sono importanti, ma ancora di più lo sono i gesti concreti: Vi basta guardare le vostre mani. Questo è il migliore esame di coscienza.

L’indifferenza al prossimo comincia talvolta dalla nostra casa, senza che ce ne rendiamo conto: Quel tipo di povertà che è trascurare l’amore entra anche nelle nostre case. Forse nella nostra stessa famiglia c’è qualcuno che si sente solo, che è in stato di sommo disagio, che si sente angosciato. Noi siamo lì, presenti? Ci siamo ad accoglierli?

Non lasciamo passare un giorno senza aver dato un po’ d’affetto a chi ci sta intorno: Come fa la lampada a brillare? Grazie al continuo apporto di goccioline d’olio. Che cosa rappresentano le goccioline d’olio nella nostra lampada? Le piccole cose della vita quotidiana: la fedeltà, qualche parola gentile, un pensiero dedicato agli altri, il nostro modo di rimanere in silenzio, di guardare, parlare, agire.

Sappiamo trasformare l’amore in un’abitudine quotidiana? Amare deve essere normale come vivere e respirare, giorno dopo giorno fino alla morte.

Se crediamo di poter camminare da soli, siamo destinati a cadere: Non dimenticate che abbiamo bisogno gli uni degli altri.

È importante un esame di coscienza quotidiano, in cui domandarsi: «Ho fatto davvero del mio meglio?»: Dio non vi domanderà quanti libri avete letto, quanti miracoli avete compiuto, ma vi domanderà se avete fatto del vostro meglio per amore suo. Anche se il meglio corrisponderà a un insuccesso, dovrà essere il meglio che avete saputo fare, il vostro massimo.

Impegniamoci a riconoscere il dolore negli occhi di chi incontriamo: Quando raccolgo un affamato dalla strada e gli offro una scodella di riso o un pezzo di pane riesco a placare la sua fame. Chi è stato maltrattato o si sente escluso, poco amato, impaurito o rifiutato dalla società prova tuttavia un tipo di povertà molto più dolorosa e profonda, per cui è più difficile trovare un rimedio.

Siamo tutti una minuscola parte dell’immenso progetto di Dio: Ciascuno di noi non è altro che un piccolo strumento.

Riconosciamo quali sono le nostre debolezze, solo così sapremo perdonarle agli altri: Solo quando sappiamo di aver bisogno del perdono possiamo perdonare.

Dobbiamo amare tutti i poveri: Restiamo accanto ai nostri poveri quando soffrono? Quando sono umiliati? Se mio marito perdesse il lavoro, come mi comporterei? Proverei compassione per lui? E quei ragazzini deviati e indotti all’errore, ho sufficiente compassione per cercarli, trovarli, star loro accanto, accoglierli in casa, amarli con un cuore profondamente amorevole?

Ricordiamo che ognuno di noi è diverso nelle sue abilità, ognuno ha qualcosa che noi non abbiamo: Quanto sono diverse le nostre anime! C’è chi ha cinque talenti, chi due, chi uno solo. Ma ognuno di noi ha qualcosa.

Impariamo a riconoscere ciò di cui non abbiamo bisogno: Dobbiamo avere il coraggio di rifiutare quello che non fa per noi.

La vera felicità la troviamo nel rifiutare la comodità per accogliere Dio: Oggi la Chiesa di Dio ha bisogno di santi. Ciò esige un grande senso di responsabilità in noi, per combattere il nostro ego e il nostro attaccamento alle comodità, che ci portano a scegliere una mediocrità comoda e insignificante.

 

Non neghiamo agli altri ciò che non vorremmo venisse negato a noi: Ecco dove sbagliamo: nel mettere da parte le persone. Non solo abbiamo negato ai poveri un pezzo di pane, ma pensando che non valgono nulla e abbandonandoli per la strada abbiamo negato loro la dignità umana cui hanno diritto in quanto figli di Dio.

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