Perché l'Eucarestia (Parte I)

L'Eucaristia è la presenza di Cristo Risorto in mezzo alla sua Chiesa, perché continui ad essere annuncio efficace di salvezza per il mondo. Come per i discepoli di Emmaus, anche per noi "spezzare il pane" diventa non solo il segno per riconoscere la presenza del Signore, ma anche la presentazione di tutto il suo mistero di salvezza. La passione, la morte e la risurrezione di Cristo non sono stati solo annunciati, ma resi visibili come segno concreto ed efficace della salvezza realizzata. 

Nel dialogo di Gesù con Nicodemo, troviamo un'espressione illuminante a questo proposito: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui» (Gv 3, 16-17). Gesù nell'Eucaristia dà non «qualche cosa» ma se stesso; egli offre il suo corpo e versa il suo sangue. In tal mondo dona la totalità della propria esistenza.

Il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio si prolunga nell'Eucaristia, permettendo che ognuno possa essere di nuovo presentato al Padre e riconciliato con Lui in forza del suo sacrificio. La solidarietà di Gesù con gli uomini lo abilita a rappresentarli concretamente dinanzi al Padre e a intercedere per loro con la certezza di essere ascoltati. La libertà di Dio e la libertà dell'uomo si sono definitivamente incontrate nella sua carne crocifissa in un patto indissolubile, valido per sempre. Anche il peccato dell'uomo è stato espiato una volta per tutte dal Figlio di Dio (Benedetto XVI, Sacramentum Caritatis). L'Eucaristia, quindi, è realmente la continuazione reale dell'Incarnazione con la quale si rende chiara la sua condivisione. Con ragione, un teologo dello spessore di M. J. Scheeben poteva scrivere nel suo volume I misteri del cristianesimo: «L'Eucarestia è la reale e universale continuazione e amplificazione del mistero dell'Incarnazione. La stessa eucarestia di Cristo è già un riflesso e un ampliamento della sua Incarnazione... Il mutamento del pane nel Corpo di Cristo per opera dello Spirito Santo è un rinnovarsi dell'atto meraviglioso con cui Egli formò originariamente il suo corpo dal seno della Vergine per virtù dello stesso Spirito Santo e lo assunse nella sua persona; e come, per tale atto, entrò per la prima volta nel mondo, così in quel mutamento moltiplica la sua presenza sostanziale attraverso gli spazi e i tempi».

Nell'Eucaristia Gesù Cristo è vivo e reale nella sua presenza in mezzo a noi. Davvero si lascia toccare e vedere, mentre si dà a noi come cibo per la vita eterna.

L'Eucaristia è la vera presenza in mezzo a noi di Cristo risorto. Per questo essa è la continuazione "naturale" dell'Incarnazione e, pertanto, fonte, centro e culmine di tutta la vita cristiana. Accostarsi per ricevere il corpo di Cristo non è un atto di presunzione, ma scoperta di una fede che si fa sempre più forte nel riconoscere il bisogno di essere nutrita da ogni parola che esce dalla bocca di Dio. La "parola" davvero si fa "carne" e diventa nutrimento che accompagna e sostiene. 

 

L'incarnazione afferma la visibilità di Dio. Colui di cui non era possibile tratteggiare il volto, perché non si può vedere Dio e rimanere in vita (Es 33, 20), si offre ora all'uomo perché contempli il suo volto. Vedendo Gesù Cristo, Dio ha un volto e la sua voce è rimandata a chi la pronuncia. «Nel sacramento dell'Eucaristia Gesù ci mostra in particolare la verità dell'amore, che è la stessa essenza di Dio. La Chiesa trova nell'Eucaristia il suo centro vitale, si impegna costantemente ad annunciare a tutti, opportune importune (cfr. 2 Tm 4,2), che Dio e amore. Proprio perché Cristo si è fatto per noi cibo di Verità, la Chiesa si rivolge all'uomo, invitandolo ad accogliere liberamente il dono di Dio» (Benedetto XVI, Sacramentum Caritatis). Il mistero eucaristico come mistero di un amore che si dona per sempre e che costituisce il fulcro della fede cristiana e il suo annuncio perenne in un instancabile esercizio di intelligenza profonda. 

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