Celebrato il Giubileo della Famiglia nella Concattedrale

Il Giardino prezioso che è la famigliaNell'ambito dello straordinario anno giubilare della Misericordia, il 27 dicembre, giorno della festa liturgica della Santa Famiglia, si è celebrato in tutto il mondo il Giubileo della Misericordia per le famiglie...

Per l'occasione il Santo Padre ha proposto a tutte le chiese locali di convocare le famiglie presso una delle chiese giubilari dove è presente una porta santa. Ovviamente anche la nostra diocesi ha accolto con gioia immensa l'invito di Papa Francesco e il nostro Vescovo, Monsignor Camillo Cibotti, per questo evento ha scelto la Concattedrale di Venafro, dove è situata la storica porta santa del 1408. Come sempre la chiesa era gremita di fedeli di ogni età, ma soprattutto tantissimi i giovani e i giovanissimi, che oltre a riempire i banchi e le sedie laterali, popolavano tutte le navate, le cappelle e il fondo della chiesa. Immancabile la pastorale familiare diocesana, che ha organizzato con cura diversi aspetti della celebrazione, dalle letture all'offertorio, dalla preghiera della famiglia al coro dei piccoli. Infatti per ciascuna lettura sull'ambone è salito il lettore, con la propria famiglia. Si sono alternati, genitori e figli di diverse età, nonni e nipoti, vedove e donne incinta. Oltre al momento della Liturgia della Parola, un altro momento toccante è stato l'offertorio, durante il quale sono stati portati all'altare, sempre da genitori con i propri figli, oltre al pane e al vino, alcuni doni simbolici: Bibbia, "affinchè il Signore entri nelle nostre case e rimanga con noi, perché tutto quello che ha manifestato, impariamo ad ascoltarlo e a metterlo in pratica, iniziando dalla nostra famiglia"; patena con Ostia, "affinchè il Signore, ci insegni a farci pane, così che la vita coniugale sia un lieto annuncio credibile ed efficace"; calice con il vino, "affinchè il Signore, ci trasformi nel vino buono della festa"; una rosa ed un ramoscello di ulivo, "affinchè il Signore ci aiuti sempre più a manifestare tra di noi il sentimento del perdono e della comprensione"; una coperta, "perché nelle nostre famiglie non manchi il calore della tenerezza"; un grembiule, "affinchè il Signore ci aiuti a sperimentare durante la nostra giornata la gioia di servire e non di essere serviti"; un catino con brocca, "affinchè il Signore ci sostenga. Vorremmo iniziare dalle nostre famiglie ad inchinarci per lavarci i piedi a vicenda, così da poterlo fare fuori, inchinandoci sui bisogni degli altri"; una coppia di genitori con figli, bambola e pallone, affinchè il Signore ci aiutaci a diventare grandi. Non si può vivere senza chiedere all’altro un aiuto nel realizzare se stessi, i propri desideri, i propri sogni, la salvezza delle nostre anime"; una coppia di fidanzati con una candela di tre colori, Luce delle nozze, "perché nella realtà unica ed irripetibile del loro amore, sentano la presenza di Signore che li ha fatti incontrare e li guiderà in ogni momento della vita". Oltre la pastorale familiare diocesana, numerosa anche la rappresentanza del gruppo di famiglie in formazione del Consultorio Familiare "Il Girasole", diversi anche i parroci che hanno mandato rappresentanti delle loro parrocchie. Massiccia la presenza di bambini, adolescenti e ragazzi degli Scout, dell'oratorio, del catechismo (sia per la Prima Comunione sia per la Confermazione) e della pastorale giovanile della Parrocchia San Giovanni in Platea di Venafro, che hanno tutti partecipato alla Celebrazione Eucaristica insieme ai loro genitori. Impeccabile anche il servizio liturgico, curato nei dettagli dai diaconi, dagli accoliti e dai 12 ministranti della parrocchia San Giovanni in Platea di Venafro, di cui erano presenti anche tutti i ministri straordinari della comunione con le loro famiglie e il coro, che ha animato la Celebrazione. Degne di nota alcune riflessioni che Sua Eccellenza Camillo Cibotti ha condiviso col popolo di Dio durante l'omelia e che resteranno impresse nella mente e nel cuore dei fedeli presenti. "La realtà della famiglia - ha detto - è il luogo santo dove crescere insieme agli occhi di Dio. E' il luogo dove percepire nei silenzi anche del rapporto coniugale un amore indicibile che non può essere espresso neanche dalla sensualità, neanche dalle parole spesso di circostanza e inutili. C'è un silenzio che è quello della venerazione, dell'adorazione di Dio nel cuore di ciascuno". Rivolgendosi in modo particolare ai giovani presenti, Monsignor Cibotti ha continuato: "Non vi sembri un'eccezione, non vi sembri di essere fuori luogo e fuori tempo. Chi ama è invidiato, carissimi. L'amore sazia ogni richiesta. Ed è l'amore che nelle nostre case venendo meno distrugge la famiglia. E' l'amore alla base di tutto. E' l'amore che regge anche le relazioni che vanno al di là della nostra famiglia perché nel relazionarsi all'altro c'è uno scambio vicendevole di un amore coltivato. E pensate, se tutti questi amori s'incontrassero all'unisono l'amore che manifestereste voi tutti sarebbe l'amore di Dio, che rende uno, come la Trinità. Padre, Figlio e Spirito Santo sono un'unica realtà d'amore, perché nella Trinità c'è quell'amore di Dio che è espansivo, donazione, gratuità. 

E allora voi, carissimi, chiedete al Signore di fare della vostra vita un'immagine della famiglia di Nazareth". Infine ai genitori ha rivolto in seguente invito: "Coltivate insieme quel giardino prezioso che è la vostra famiglia, dove il rapporto d'amore ogni giorno deve essere arricchito attraverso anche delicatezze e segni semplici, quotidiani, ma carichi di un valore, che non potete comprare da nessuna parte. Non sono i vostri regali che faranno di voi delle persone amanti, ma il vostro cuore, la vostra premura, la vostra presenza [...] Amici, la famiglia di Nazareth è una famiglia concreta, non è ideale. [...] E adesso pensate a questo figlio, il figlio Gesù, su cui dovete poggiare la vostra fiducia, perché su quel modello dovete anche forgiare i vostri figli, non in un dominio o in un possesso, ma in un cammino insieme, perché possano a loro volta percepire dal vostro cuore, dai vostri sguardi quanto deve arricchire la propria vita perché quegli occhi non si smarriscano, perché il loro cuore non sia rubato, perché la loro semplicità e il loro candore possano condividere con voi la certezza del futuro [...] Io vi auguro, in questo giorno santo per tutti voi, e per tutte le famiglie che per tanti motivi non sono qui, chiedo al Signore che sappiate voi essere incarnazione nell'oggi di quell'amore, di quella serenità, di quella concordia che è la famiglia di Nazareth". A conclusione della Celebrazione circa 90 bambini dell'oratorio e dei tre anni del catechismo per la Prima Comunione della Parrocchia San Giovanni in Platea di Venafro hanno rivolto un canto a Maria, Madre di Dio e Madre nostra: "Madre che accarezzi il mondo" di Contu. Il ritornello canto, commovente e dolcissimo, intonato dalle tenere voci dei più piccoli, recita così: "E ti sento, Madre che accarezzi il mondo come un fiore d'inverno, la bellezza ferma il vento e il volto tuo come lo spazio tra cielo e mare è un verso, un canto, che in un istante brilla d'amore. E' il tuo amore, Madre che oggi abbraccia il mondo, sei regina di pace, tenerezza senza tempo, sei la rugiada che di mattino si fa preghiera, dacci la mano, resta con noi, dolce Signora". Infine è stata recitata all'unisono dall'intera assemblea la preghiera della Famiglia: "Signore, fa della nostra famiglia uno strumento della tua pace: dove prevale l’egoismo, che portiamo amore,  dove domina la violenza, che portiamo tolleranza, dove scoppia la vendetta, che portiamo riconciliazione, dove serpeggia la discordia, che portiamo comunione,  dove regna l’idolo del denaro, che portiamo libertà dalle cose, dove c’è scoraggiamento, che portiamo fiducia, dove c’è sofferenza, che portiamo consolazione, dove c’è solitudine, che portiamo compagnia, dove c’è tristezza, che portiamo gioia, dove c’è disperazione, che portiamo speranza. O Maestro, fa che la nostra famiglia non cerchi tanto di accumulare, quanto di donare, non si accontenti di godere da sola, ma si impegni a condividere. Perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere, nel perdonare che nel prevalere, nel servire che nel dominare. Così costruiremo insieme una società solidale e fraterna. Amen". Il coinvolgimento dell'assemblea è stato totale per l'intera Celebrazione, creando momenti di intensa preghiera e consentendo alla Grazia di agire, con la speranza che i semi gettati in abbondanza in questo giorno, possano portare frutti d'Amore e di Misericordia.

Chiara Franchitti

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0