La gioia dell'amore: la genitorialità

«I bambini, appena nati, incominciano a ricevere in dono, insieme col nutrimento e le cure, la conferma delle qualità spirituali dell'amore. Gli atti dell'amore passano attraverso il dono del nome personale, la condivisione del linguaggio, le intenzioni degli sguardi, le illuminazioni dei sorrisi. Imparano così che la bellezza del legame fra gli esseri umani punta alla nostra anima, cerca la nostra libertà, accetta la diversità dell'altro, lo riconosce e lo rispetta come interlocutore. [...] 

 

E questo è amore, che porta una scintilla di quello di Dio!

Ogni bambino ha il diritto di ricevere l'amore di una madre e di un padre, entrambi necessari per la sua maturazione integra e armoniosa. [...] Non si tratta solo dell'amore del padre e della madre presi separatamente, ma anche dell'amore tra di loro, percepito come fonte della propria esistenza, come nido che accoglie e come fondamento della famiglia. Diversamente, il figlio sembra ridursi a possesso capriccioso. Entrambi, uomo e donna, padre e madre, sono cooperatori dell'amore di Dio Creatore e quasi suoi interpreti. Mostrano ai loro figli il volto materno e il volto paterno del Signore. Inoltre essi insieme insegnano il valore della reciprocità, dell'incontro tra differenti, dove ciascuno apporta la sua propria identità e sa anche ricevere dall'altro. Se per qualche ragione inevitabile manca uno dei due, è importante cercare qualche maniera per compensarlo, per favorire l'adeguata maturazione del figlio.

[...] Di fatto, le madri sono l'antidoto più forte al dialogare dell'individualismo egoistico. [...] Sono esse a testimoniare la bellezza della vita. Senza dubbio, una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale. Le madri trasmettono spesso anche il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti devozione che un bambino impara [...]. Senza le madri, non sono non ci sarebbero nuovi fedeli, ma la fede perderebbe buona parte del suo calore semplice e profondo [...].

La madre, che protegge il bambino con la sua tenerezza e la sua compassione, lo aiuta a far emergere la fiducia, a sperimentare che il mondo è un luogo buono che lo accoglie, e questo permette di sviluppare un'autostima che favorisce la capacità di intimità e l'empatia. La figura paterna, d'altra parte, aiuta a percepire i limiti della realtà e si caratterizza maggiormente per l'orientamento, per l'uscita verso il mondo più ampio e ricco di sfide, per l'invito allo sforzo e alla lotta. Un padre con una chiara e felice identità maschile, che a sua volta unisca nel suo tratto verso la moglie l'affetto e l'accoglienza, è tanto necessario quanto le cure materne. 

Vi sono ruoli e compiti flessibili, che si adattano alle circostanze concrete di ogni famiglia, ma la presenza chiara e ben definita delle due figure, femminile e maschile, crea l'ambiente più adatto alla maturazione del bambino». (Papa Francesco, Amoris Laetitia 172,174,175).

Capita spesso, in famiglia, che i genitori cerchino di mettere in guardia i propri figli dai pericoli che possono incontrare fuori casa. C'è il desiderio di aiutarli ad andare incontro al futuro con fiducia, ma c'è anche la necessità di insegnare loro la prudenza.

 

Per i nostri figli la prossimità emotiva e fisica con gli adulti è fondamentale sin dalle prime settimane di vita. Per il bambino relazionarsi attraverso il corpo è così naturale e prioritario da non riuscire sempre a distinguere quando il limite viene superato esponendosi inconsapevolmente a rischi che, in alcuni casi, possono rappresentare esperienze di intimità precoci e inopportuni o veri e propri tentativi di adescamento. Si consiglia di educare i bambini senza allarmismi, ma con senso di responsabilità, promuovendo un sano rapporto con il proprio corpo perché possano imparare autonomamente a prendersene cura e a custodire se stessi. In che modo? Innanzitutto insegnando loro a riconoscere il proprio spazio vitale e a dire di no quando qualcuno lo viola. È utile aiutarli a distinguere quali comportamenti e atteggiamenti fanno parte di una relazione sana e quali respingere, dicendo un netto no. I bambini devono imparare l'importanza di chiedere aiuto a persone di fiducia per prevenire potenziali situazioni di violenza. Bisogna aiutarli a distinguere le situazioni sane da quelle pericolose, trovando il giusto equilibrio perché la prudenza non si trasformi sfiducia nei confronti degli altri.

 

Articolo di lunedì 13 maggio 2024

di don Salvatore Rinaldi

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