Imparare ad amare sapendo perdonare: celebrato a Venafro il Giubileo dei bambini della Prima Comunione

Lunedì 4 Aprile, solennità dell’Annunciazione del Signore, si è celebrato a Venafro, nella Concattedrale di Santa Maria Assunta, il Giubileo dei bambini della Prima Comunione. Un momento di gioia e di grazia vissuto dai tantissimi bimbi accompagnati da genitori, catechisti e parroci che – giunti dalle diverse parrocchie della Diocesi di Isernia-Venafro – si sono ritrovati nella chiesa del Carmine per poi giungere alla volta della Porta Santa.

La tiepida giornata primaverile è stata ulteriormente riscaldata dall’entusiasmo e dall’allegria dei bambini presenti che hanno dunque raggiunto piazza Duomo.

In un clima festoso e caloroso, ma pur sempre rispettoso dell’importante evento, è stata varcata la Porta Santa e ha avuto inizio la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Camillo Cibotti, concelebrata dai sacerdoti presenti e animata dalla Schola Cantorum della parrocchia di San Giovanni in Platea, dai membri delle corali di Ceppagna, Roccapipirozzi, Santa Maria Oliveto e Montaquila e da alcuni ragazzi e capi del gruppo Scout “Venafro 4”. Erano presenti inoltre i ministranti e i ministri della parrocchia “San Giovanni in Platea”.

Monsignor Camillo Cibotti ha cominciato la sua omelia commentando il passo del Vangelo di Luca nel quale si narra l’apparizione e l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria: «ed ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù». E, come si legge nell’acclamazione al Vangelo, «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi». Proprio partendo da questo assunto il vescovo spiega che «il Verbo che Dio vuole che si incarni (…) è il “Verbo” amare» e «Gesù è amore che si incarna e diventa visibile». Tutti noi siamo chiamati ad amare e questa possibilità ci viene data da «Gesù che ci ha amati fino a dare la vita per noi».

«Questa festa per voi (bambini) è un annuncio come lo è stato per Maria (…), non vi dovete limitare ad avere Gesù dentro di voi, ma dovrete imparare a coniugare il Verbo amare!». Accanto a questo verbo il nostro pastore ne pone un altro molto importante: per-donare. Non esiste amore senza perdono, l’amore è gratuità e non bisogna aspettarsi a tutti i costi di essere contraccambiati. Dunque, a conclusione dell’omelia e rivolgendosi ai bambini, il vescovo ha incitato a dire con forza: «Si ama se si sa perdonare!», spronando altresì i genitori ad educare i propri figli a ciò. Perché è l’amore che regge la «nostra vita di cristiani e di esseri umani»; è l’amore che ci conduce verso la costruzione di una nuova umanità.

Durante la comunione, poi, il vescovo e i sacerdoti hanno tracciato il segno della Croce sulla fronte di tutti i bambini presenti che, non avendo ancora ricevuto il sacramento della Comunione, non potevano ricevere l’Eucarestia.

E’ stata una grande festa per tutti i bambini presenti: il pieno coinvolgimento nei canti e l’energia delle risposte alle domande che venivano loro poste dal vescovo sono il segno tangibile che questi bimbi hanno avuto modo di assaporare un pizzico della gioia e della bellezza di Cristo.

 

 

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