Un segreto per non annoiarsi è non sottrarre valore e importanza ad alcunché, non disprezzare alcun momento, alcun compito, alcuna esperienza. Tutto ha valore, tutto serve a qualcosa.
Come fare per capirlo? Come fare per viverlo, quando in alcuni momenti ci sembra di non sentire nulla e non siamo capaci di godere di ciò che la vita ci offre? Di certo non con forzature o imponendoci degli obblighi. La capacità di gioire delle cose si raggiunge soltanto quando impariamo a rilassarci e a dedicare il nostro tempo e la nostra premurosa attenzione a ciò che la vita ci pone dinanzi. Se però siamo tesi, ansiosi, inquieti, nervosi, con il corpo pieno di resistenza e con la testa da un’altra parte, è impossibile che diamo importanza a ciò che abbiamo davanti. La nostra sensazione interiore di inquietudine non ci permette di apprezzare alcunché. E’ come se stessimo sempre aspettando qualcos’altro, desiderando qualcosa che non arriva mai. A margine dei nostri bisogni insoddisfatti tutto sembra poco. Quando passiamo il tempo a cercare qualcosa di interessante in televisione, e poi restiamo con la sensazione di non aver gioito di nulla, dobbiamo prendere coscienza dell’inutilità del nostro cercare. In quel momento è meglio respirare profondamente varie volte, lentamente. Quando sentiamo che dentro di noi siamo più sereni, dobbiamo deciderci a scegliere un programma. Ogni cosa che ci allarghi la mente ha un valore. Una volta scelto il canale, restiamoci; lasciamo stare il telecomando e guardiamo quel programma fino alla fine. Per poter apprezzare qualcosa è necessario fare una scelta e dedicarle del tempo. Questo conferisce più piacere e soddisfazione del saltare da una cosa all’altra senza dedicarsi a nessuna; così invece si generano noia, tedio e sensazione di vuoto. “Dedicarsi” è la chiave. E ci si può dedicare solo a una cosa per volta. Se non siamo capaci di farlo è perché non riusciamo a dare importanza a nulla, poiché crediamo che niente meriti il nostro tempo e la nostra attenzione. Invece quando facciamo una scelta decidiamo di dare importanza a una cosa sola, decidiamo che essa merita mezz’ora del nostro tempo. Se l’unica scelta che abbiamo è quella di fare una cosa che non ci interessa, dobbiamo provare a dedicarci ad essa e viverla a pieno. Per questo è necessario avere motivazioni che ci aiutano a “entrarci” dentro con tutta l’anima, individuando i motivi per cui possiamo apprezzare ciò che ci sembra poca cosa. In nessun modo ci conviene alimentare il disprezzo verso quel particolare compito e riempirci di amarezza e di noia. Il problema di noi esseri umani è che desideriamo sempre qualcosa di diverso da ciò che ci tocca vivere. Quando abbiamo molto lavoro, le strutture mentali ci dicono che è qualcosa di poco attraente e che l’ideale sarebbe dato dalla calma e dal riposo per poter godere della vita. Quando però abbiamo vari giorni di riposo non riusciamo a godercelo e aneliamo ad esperienze più “intense” che ci facciano sentire vivi. Il rilassamento è cruciale per vivere bene e in salute. Alcune persone, però, credono che esso sia uno stato di noia, di inattività o di sopore, mentre di sicuro è tutto il contrario. Il rilassamento in realtà è uno stato di attenzione piena e concentrata, e pertanto può essere sperimentato in mezzo a un’attività intensa, contribuendo a farcela godere ancora di più. Se però siamo davvero rilassati, tutto il nostro essere si introduce nell’attività in corso e la conduce con serenità e felicità, senza tensioni dannose che deconcentrano le nostre energie. Dedicarsi alla vita è uno dei segreti per raggiungere il benessere personale, anche se in mezzo a molte limitazioni. Può darsi che, per il fatto di sognare qualcosa di grande che non riesci a raggiungere, tu abbia perso la capacità di apprezzare ciò che vivi, e che tutto ti sembri piccolo, insufficiente, indegno dei tuoi sogni, poca cosa. Magari potessi capire che questa idea falsa è anche un veleno che ti debilita e ti uccide! Liberati dalla tentazione di credere che questo momento, questo che hai tra le tue mani, è inutile o relativo. Al contrario: è la tua salvezza, perché è quello che Dio ti offre. Dedicati completamente a ciò che la vita ti mette dinanzi: sia esso un piccolo piacere legittimo, un impegno, l’incontro con una persona, la possibilità di aiutare qualcuno, un’attività manuale, una sfida che devi affrontare. Vivilo a fondo, senza fermarti a pensare al futuro che desideri, a ciò che la vita ti ha negato e che vorresti raggiungere, a ciò che devi fare dopo, alle tue tristezze e ai tuoi progetti per risolverle, al tempo che passa e alle tue urgenze. L’uomo saggio non aspetta che si creino tutte le condizioni idonee per sentirsi bene, per vivere con intensità ed essere felice, ma sa vivere con profondità in ogni situazione. Il fatto che ciò che hai tra le mani sia piccolo, imperfetto o limitato non significa che sia inutile o inservibile. Se non vivi ciò che hai nelle mani adesso, non riuscirai ad apprezzare e dar valore ad altre cose migliori, quando la vita te le offrirà. Niente ti basterà. Non bisogna mai lasciarsi morire. Non bisogna accettare quel torpore che non è vita. O si lavora o si riposa. Se si lavora, si vive pienamente il lavoro; se si riposa, si vive pienamente il riposo. E’ importante imparare a lasciare per domani ciò che non possiamo fare oggi. Perché? Perché così potremo fare con energia ed efficacia ciò che possiamo fare oggi, senza preoccuparci di altre cose che possono attendere. Se per vari giorni ci capita che non riusciamo a concentrarci né a soffermarci su alcunché, in quanto ci inquietano le cose che dovremo fare successivamente, e se temiamo di dimenticare o trascurare qualcosa, allora l’ansia sta vincendo la battaglia. La cosa migliore è fermarci un istante e fare tre elenchi di quello che dovremmo fare le prossime due settimane. Nel primo scriviamo le cose più importanti, urgenti, necessarie, quelle che non possono essere dimenticate. Nel secondo annotiamo cose che sarebbero importanti, ma non sono urgenti: possono attendere uno o due giorni. Nel terzo elenchiamo le cose che ci piacerebbe fare, ma che non sono necessarie e possono attendere più tempo. Poniamo le tre liste sulla scrivania, una sull’altra, con la prima al di sopra di tutte. Le copriamo con un fermacarte e ci dedichiamo immediatamente a una sola cosa della prima lista, con tutta l’attenzione e con tutto il nostro essere. Questa capacità di precisare i nostri obiettivi, di gerarchizzare la loro importanza e di non posticipare le decisioni più importanti ci permette di beneficiare del nostro lavoro senza complicazioni mentali. Infatti i doveri vissuti come un peso complicato che va al di là di noi ci portano, a poco a poco, a una sensazione di routine e non ci arrecano più soddisfazioni. Il segreto per liberarci dalla routine non consiste quindi nello scappare dal lavoro e dallo sforzo, ma nell’imparare a rimandare a domani ciò che non possiamo fare oggi e nel dedicarci con passione a ciò che invece possiamo fare adesso. E’ la noia che di solito appare quando sono solo e non ho niente di interessante da fare. La televisione non colma questo vuoto. Internet è una fuga tra le tante. Devo allora riconoscere che alla mia vita manca una qualche motivazione che sia ben più importante di tutto questo. La noia mi invita a trovarla. Non si tratta di scappare, cambiando lavoro o luogo, ma di trovare là dove sono un senso più profondo per la mia vita, una senso che mi permetta di iniziare una nuova tappa. Occorre cercare questa motivazione con sincerità. Perseguendo solo il piacere non si raggiunge una soddisfazione permanente. C’è qualcosa di più profondo che produce piaceri veramente soddisfacenti. E se questo “più profondo” non viene alimentato, se non vi sono ragioni profonde per vivere, i piaceri saranno solo istanti fugaci che non occulteranno il vuoto che corrode sempre più la nostra interiorità. La noia è un sintomo di questa infermità, che può essere curata solo lasciandoci amare incondizionatamente da Dio e amando gli altri, costi quello che costi.
di Don Salvatore Rinaldi
articolo pubblicato su “Primo Piano” di Lunedì 23 Maggio 2016
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