L'essere umano creato in Cristo

Un bambino torna da scuola e chiede al padre: la maestra ha detto che l’uomo discende dalla scimmia, al catechismo invece dicono che siamo stati creati da Dio… quale è la storia vera?

Homo sapiens possiede una singola unicità nel panorama dei mammiferi e dei primati superiori. I risultati del suo progresso evolutivo – cultura, arte, tecnologia, conoscenza scientifica, pensiero filosofico – non sono condivisi da altri animali.

 

 

Per chi condivide la fede che il mondo abbia una Creatore, affermare che la nostra specie umana sia frutto di una speciale relazione con il Creatore dell’universo, del nostro pianeta e della vita, non contraddice alcun dato scientifico. In quanto specie biologica, quella di un primate superiore, l’essere umano è in continuità con la vita animale. In quanto immagine e somiglianza con Dio, l’essere umano possiede una discontinuità rispetto alle altre specie animali.

Il passaggio da un essere che non è immagine e somiglianza di Dio a un essere, l’essere umano, che lo è, è una specifica chiamata di Dio, quando il Creatore ha finalmente di fronte qualcuno che può ascoltarlo e può rispondergli nella libertà. Dunque non si tratta di un passaggio interamente biologico e materiale, che possa essere individuato con gli strumenti dell’indagine scientifica, ma di una chiamata che trascende la storia e la materia, perché ha Dio come autore.

Vi sono autori che hanno collocato l’esistenza di questa relazione già molto indietro nel tempo, quando sorge il pensiero astratto delle prime specie Homo; altri la riconoscono solo in tempi recenti, con il sorgere del senso religioso primitivo. In ogni caso, ciò che, esistendo nella storia, noi comprendiamo come un passaggio nel tempo, è presente in Dio da sempre, perché la sua intenzionalità creatrice trascende la storia.

La fede cristiana, infine, sostiene che la pienezza dell’immagine di Dio nell’uomo è Gesù Cristo, Verbo incarnato. L’essere umano è stato creato in Cristo, cioè secondo il modello di una perfetta umanità da sempre presente nell’intenzionalità creatrice di Dio. Il vero uomo, l’uomo completo, quello che risponde al piano creatore di Dio, non è solo il risultato di un processo biologico, ma anche frutto e compimento della donazione libera dell’amore, quella di Gesù di Nazareth che, vivendo totalmente orientato all’amore di Dio e degli altri, ha risposto come Figlio alla chiamata del Padre.

Il concetto di creazione è in contrasto col concetto di evoluzione?

 

Dal punto di vista della Rivelazione biblica, il concetto di evoluzione, che rimanda ad una storia biologica e culturale, presuppone quello di creazione. Il disegno divino pone l’essere umano come fine dell’evoluzione biologica sulla Terra. Come affermava Dobzhansky, l’evoluzione è il modo in cui Dio crea. L’uomo rappresenterebbe dunque il punto di arrivo del processo evolutivo e la sua unicità e singolarità nel creato consisterebbe, come afferma Joseph Ratzinger, proprio nella sua capacità di dire “tu” a Dio, nella sua libertà di scegliere Dio e di «essere direttamente Dio». Un autore che ha cercato di armonizzare le lunghe tappe dell’evoluzione biologica e culturale con una visione cristiana di respiro cosmico è stato Pierre Teilhard de Chardin. Questo autore ha anche suggerito di rileggere il valore unificante e progressivo di tutto il processo evolutivo in senso cristologico, ricordando il tendere del creato all’Incarnazione del Verbo, centro del cosmo e della storia.

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