La Pastorale Giovanile della parrocchia "San Giovanni in Platea" e l'Anspi incontrano i ragazzi della Casa di Tom: un esperienza di confronto, crescita e divert

Sabato 1 Ottobre 2016 i ragazzi della pastorale giovanile parrocchiale “S. Giovanni in Platea” e i loro animatori, in collaborazione con l’Anspi Venafro, hanno voluto vivere in prima persona la frase di papa Francesco proclamata nella messa finale della GMG di Cracovia 2016.

«La gioia che avete gratuitamente ricevuto da Cristo donatela gratuitamente: tantissime persone la stanno aspettando», animando il pomeriggio dei ragazzi egiziani presenti nella casa di accoglienza per minori stranieri non accompagnati “Casa di Tom” a Roccapipirozzi.

 

I gruppi di ragazzi dopo le iniziali presentazioni hanno avuto modo di confrontarsi discutendo, ballando, giocando e impastando la pizza che poi tutti insieme abbiamo mangiato. Tanti i sorrisi dei ragazzi italiani ed egiziani che nel confronto hanno trovato gioia, accoglienza e apertura a  mondi quasi sconosciuti, come mi ha raccontato Giulia (14 anni) quando mi ha scritto: “E’ stato bello, divertente, tutti sono stati simpatici e gentili e mi ha colpito tanto la storia di uno dei ragazzi” o Alessia (14 anni) “All’inizio pensavo che quelle ore sarebbero state davvero lunghissime e che mi sarei stancata subito, invece ho giudicato troppo l’aspetto esterno, ma quando ho conosciuto l’aspetto interno è stato davvero bellissimo, mi sono divertita tanto, ho sperimentato cosa si prova a giocare con la farina e a conoscere altre persone, ma devo dire che quello che mi è rimasto più impresso è un ragazzo di nome Tito, il più confidenziale del gruppo; se dovessero farmi la fatidica domanda se ne è valsa la pena, io risponderò che certamente ne è valsa la pena. Per Francesca (19 anni), invece, è stata un esperienza molto stimolante in cui ha condiviso opinioni e ha imparato nuovi aspetti culturali sull’altro in quel momento di origine egiziana, come per Martina (16 anni) che ha riferito “E’ la prima volta che vivo un esperienza del genere: rapportarmi con ragazzi totalmente diversi da me e passare con loro un intero pomeriggio ballando, impastando la pizza e insegnandoli a giocare a carte; ci siamo addirittura scambiati idee sugli aspetti delle rispettive religioni, recitandoci a vicenda alcune preghiere. È stata una giornata forte e ricca del punto di vista culturale ed emotivo”. La più piccola del gruppo, Martina (11 anni) cosi ha commentato la giornata: “Sabato ho avuto l’occasione di fare visita con gli amici della pastorale giovanile ai ragazzi della casa di Tom. Eravamo andati lì con lo scopo di insegnare loro a fare la pizza, ma con nostra grande sorpresa sono stati loro ad insegnarla a noi. Questa esperienza mi ha arricchito di conoscenza, infatti questi ragazzi mi hanno insegnato un po’ della loro cultura e noi abbiamo trasmesso loro un po’ della nostra. Io mi sono divertita molto anche perché non mi aspettavo tanta allegria in quei ragazzi così lontani dal loro paese”. Crediamo che sia stata per i ragazzi un esperienza altamente formativa dal punto di vista umano, culturale ed emotivo, come ci testimoniano anche alcuni dei loro pensieri, e speriamo che loro non spengano mai la curiosità bella, ma si mettano continuamente in gioco abbandonando la comodità di un divano e indossando scarpe che permettano di percorrere strade nuove di scoperta.

Carmen Buono

Scrivi commento

Commenti: 0