TESI CREAZIONISTA. La tesi creazionista, approvata per secoli, e oggi supportata dall’impressione che il procedere scientifico riporti continuamente a Dio come ricordato da papa Francesco, si fonda sul concetto teologico della creazione “dal nulla” e “nel tempo”, affermando con queste espressioni la totale ed esclusiva subordinazione dell’Universo dal Dio Creatore, come dichiarato nel credo Niceo-Costantinopolitano: “Credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra”.
Dunque, l’universo e l’uomo, sono doni della libera iniziativa di Dio poiché nulla preesisteva all’atto del Creatore, neppure l’uomo, che in forza della peculiarità spirituale che lo caratterizza, non può provenire da esseri inferiori. Anche l’evoluzione cosmica e biologica si sono sviluppate seguendo un “disegno superiore”. Per questo, il Catechismo della Chiesa Cattolica, afferma: “Noi crediamo che il mondo è stato creato da Dio secondo la sua sapienza. Non è il prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso” (295). “La creazione è destinata, indirizzata all’uomo, immagine di Dio (…). La creazione, infatti, è voluta da Dio come un dono fatto all’uomo, come un’eredità a lui destinata ed affidata” (296). Ma la tesi creazionista ha destato ideologiche e strumentali polemiche nei fautori più radicali ed intolleranti dell’evoluzionismo, riconoscibili nella posizione del Parlamento. Da ultimo, rileviamo, che alcuni fautori dell’evoluzionismo, senza rinnegare il loro pensiero, si convertirono al cristianesimo abbandonando l’ateismo. A. Russel Wallace (1823-1913), naturalista e biogeografo gallese, reputato da Darwin il confondatore della teoria dell’evoluzione, approdò alla fede mediante gli studi di naturalista presso Royal Society, e scrisse alcuni testi sull’anima. R. Flew, docente di filosofia all’Università di Reading (Gran Bretagna), che per tutta la carriera accademica sostenne come follia irrazionale ed offesa all’uomo ragionevole l’esistenza di un Essere Superiore o l’immagine del Dio Creatore rivelato dalla Bibbia, modificò inaspettatamente la sua opinione. Dalla nota dell’Associated Press del 9 dicembre 2004, apprendiamo: “In un simposio sponsorizzato dall’Università di New York, il professor R. Flew ha dichiarato che gli sviluppi della scienza moderna lo hanno condotto a convincersi dell’intervento di una Mente Intelligente nella creazione del mondo”. A. Gray (1810-1888), il maggiore darwinista americano, medico e botanico; C. Lyell (1797-1875) geologo scozzese, amico personale di Darwin e F. W. Herschel (1738-1822), astronomo e fisico britannico, furono credenti rifiutando le “interpretazioni ideologiche” dell’evoluzionismo. Dunque, la Chiesa cattolica, riconosce la teoria evoluzionista; la rifiuta tuttavia nell’interpretazione che mostra la creazione dell’uomo unicamente come “frutto di un processo casuale”, perché “noi non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzionismo. Ciascuno di noi è frutto di un pensiero di Dio” (Papa Francesco, 28 ottobre 2014). All’uomo, ricordava ancora papa Francesco, “Dio dà un’altra autonomia, un’autonomia diversa da quella della natura, che è la libertà. E dice all’uomo di dare il nome a tutte le cose e di andare avanti nel corso della storia. Lo rende responsabile della creazione, anche perché domini il Creato, perché lo sviluppi e così fino alla fine dei tempi” (Papa Francesco, Discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze, 28 ottobre 2014). Concludendo: “Nell’apparizione dell’uomo, il processo evolutivo si è incontrato, per così dire, con l’atto divino creativo dell’anima umana. Come ciò sia avvenuto è impossibile dirlo, trattandosi di un atto propriamente divino e trascendente che va, quindi, al di là di quanto la scienza e la ragione possono percepire. Mostra tuttavia un fatto molto importante: che tra evoluzione e creazione non c’è né contrasto né opposizione” (G. De Rosa, L’origine dell’uomo, evoluzionismo e creazionismo, Civiltà Cattolica, 2 aprile 2005, p.12).
di don Salvatore Rinaldi
Rubrica "Fede e Società"
Articolo di lunedì 26 Febbraio 2018
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