Il corpo nell'adolescente

Esiste una fase della vita giovanile in cui il sesso è scoperta, esplorazioni di dimensioni profonde e ataviche che appartengono all’essere uomo in modo inscindibile. È scoperta del proprio io biologico, del suo modo di funzionare, delle necessità e peculiarità del corpo, della percezione sensoriale; ma è anche scoperta del sé più profondo, di ciò che le percezioni del corpo muovono, dell’arricchimento della vita emozionale che deve trovare poi sbocco in una vita affettiva.

 

 

È anche scoperta dell’altro che mi completa e approccio a un linguaggio comunicativo fatto di gesti espressivi ed emozioni vive, coinvolgenti e trascinanti. È la scoperta di una forza vitale potente nelle mani degli uomini. Tale scoperta si trasforma poi in una relazione nella quale il termine di paragone è quello del dono autentico di sé. L’intimità fisica tra due persone non può non esprimere un linguaggio di donazione totale, in libertà e scelta consapevole. Il linguaggio della sessualità va sempre più appreso, affinato, approfondito. Diventa linguaggio d’amore continuamente rinnovato, nella tensione a farlo diventare sempre di più dono di sé, in tutta la sua ricchezza. Un cammino complementare e inscindibile a quello di un’educazione sessuale orientata all’espressione dell’amore reciproco e alla costruzione di una vita di relazione è quello di una specifica educazione dei sentimenti. Necessaria questa educazione, fondamentale per collocare l’esperienza della vita sessuale all’interno di un orizzonte di significato e di senso profondo. Il rischio della nostra società è quello di ridurre a pura emotività l’esperienza affettiva, tutta interna al soggetto, autogenerantesi, ingovernabile dalla volontà e dalla ragione. L’uomo nel campo affettivo tende sempre di più a diventare ciò che sente, dominato quindi dall’impulso momentaneo. Proprio il periodo della scoperta della propria sessualità si configura come estremamente importante al fine della costruzione di una rappresentazione di sé autentica. È un momento di grande cambiamento in cui l’identità stessa dell’individuo viene ridefinita in modo così veloce e radicale da essere talvolta traumatico. In questo momento è importante sostenere l’educazione dei sentimenti, perché lo scatenarsi della vita emozionale approdi a una collocazione di senso all’interno di un sistema valoriale orientato al primato della persona, capace di integrare tutte le dimensioni della personalità: il corpo, la propria identità (anche di genere), la forza della vita relazionale, l’introduzione di un orizzonte etico che consideri l’altro nella sua unicità. Dare significato esistenziale alle esperienze è il messaggio verso la vita adulta. Non si tratta di assecondare gli impulsi o di reprimerli, quanto piuttosto di orientarli secondo una dimensione di consapevolezza e di rispetto del proprio corpo e di quello altrui. È la strada del discernimento. Nonostante l’apparente disinvoltura non è possibile eliminare le implicazioni affettive ed emotive che spesso lasciano i giovani smarriti di fronte a ciò che provano. Le risposte degli adulti sono spesso inadeguate, magari tecniche separate dall’immaginario, dall’affettività. È importante quindi aiutarli a integrare le diverse dimensioni della sessualità: esperienziale, emozionale e valoriale. L’interrogarsi, talvolta muto e incapace dei giovani, è l’apertura all’aspetto costitutivo fondamentale dell’uomo: la volontà di dare significato alla vita. Il percorso da compiere, attraverso l’esperienza d’amore, è la transizione dalla centralità dell’io alla centralità dell’altro. L’innamoramento può essere il momento dell’apertura, dell’incontro con l’altro. La spinta pulsionale invita a uscire da sé stessi per entrare in una relazione di reciprocità. La relazione amorosa nasce dall’attrazione fisica, dalla profonda aspirazione all’incontro insita in ogni essere umano. È una risposta al bisogno profondo di essere riconosciuti, scelti e amati, ma rappresenta anche un’occasione di cambiamento e di crescita che può condurre l’individuo dall’amore di sé all’amore per l’altro.

 

 

di don Salvatore Rinaldi

Articolo di lunedì 12 Agosto 2019

Rubrica "Fede e Società"

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