Adolescenza: amico del cuore

Fra i vari rapporti di amicizia che un ragazzo (questo termine è riferito qui sia ai maschi che alle femmine) può stabilire all’interno della propria classe, o di un gruppo extrascolastico organizzato (o anche semplicemente con qualche ragazzo vicino casa, o incontrato in luoghi frequentati da entrambi), uno può assumere una forte intensità e caratteristiche assai ben definite.

 

È quel rapporto che si forma con un coetaneo dello stesso sesso, quando questi diventa il compagno insperabile, il depositario delle confidenze più intime, il sostegno nei momenti di indecisione o di difficoltà, e viene di solito designato come l’ “amico del cuore”. I tratti che caratterizzano l’amicizia intima sono la totale confidenza. All’amico si può parlare di tutto: gli si possono raccontare le proprie esperienze (riguardanti i rapporti con i genitori, le bugie e i sotterfugi ai quali si è talvolta ricorsi, le vicende sentimentali e la vita sessuale, le avventure vissute fuori casa, ecc.) gli si possono esporre certi problemi che angustiano, e che possono riguardare parti insoddisfacenti del proprio corpo, difetti fisici veri e presunti, diete o difficoltà alimentari, tratti di carattere che sono risultati di ostacolo nei rapporti con le persone, abilità fisiche, intellettuali o sociali che si vorrebbe possedere in misura maggiore. A lui si possono descrivere (sia per liberarsene, sia per vederle in qualche misura condivise) certe forti emozioni, di paura, di collera, di vergogna, di dolore, di gioia. Gli si può anche manifestare la curiosità per alcuni aspetti della realtà ancora poco noti, e il desiderio di soddisfarla affrontando insieme delle esperienze nuove, formulando al riguardo qualche progetto e ponendolo in discussione. La confidenza è ovviamente reciproca, cosa che richiede in entrambi un atteggiamento di ascolto, la cui presenza può essere resa evidente da continui segni di attenzione, da commenti, da manifestazioni emotive consonanti con le emozioni espresse. La garanzia della totale discrezione, l’impegno a non rivelare a nessuno, e in nessuna circostanza, le confidenze ricevute. È proprio sulla base di questo impegno che un ragazzo o una ragazza giungono a far leggere all’amico o all’amica le lettere scritte o ricevute, o le annotazioni segnate nel loro diario (il quale, come è noto, viene considerato dagli adolescenti come un documento assolutamente privato, da custodire sotto chiave, l’esclusivismo. Se io sono la tua amica preferita (proprio come tu lo sei per me), allora tu non puoi averne un’altra che possa godere, come me, delle tue confidenze. Questo terzo tratto può in certi casi essere accompagnato da un atteggiamento di gelosia, soprattutto in quelle sensazioni in cui uno dei due amici ha un carattere estroverso, parla facilmente e frequentemente anche con altri coetanei, o accetta i loro inviti a partecipare a qualche festa senza poterli estendere anche all’altro. Mentre i primi due tratti permangono per tutto il periodo dell’adolescenza, l’esclusivismo tende ad attenuarsi con il progredire dell’età e con la conseguente maturazione cognitiva ed emotiva. Un ragazzo giunge via via a rendersi conto che il proprio amico del cuore può avere anche altri amici più o meno intimi, perché avrà il buon senso e la capacità di non farli partecipi di certe confidenze che lo riguardano personalmente. La presenza di una forte empatia, derivante da un radicato sentimento di “appartenenza”. Come nel caso dei propri genitori, dei propri fratelli o di altri familiari (i nonni, per esempio), il rapporto con l’amico del cuore può essere così intimo e così profondo da portare a sentire l’altro come una parte della propria persona, a condividerne, vivendoli anche come propri, i problemi, i sentimenti, le emozioni. Possiamo constatare che vi è, fra due amici, una notevole consonanza negli interessi, nel modo di vedere la vita e di affrontare i problemi che essa di volta in volta presenta (per esempio, l’interesse per una certa attività sportiva, il desiderio di esplorare insieme il mondo, di parlare, discutere, confrontarsi, il modo di vivere una certa esperienza come l’innamoramento, il gusto per la musica, gli ideali religiosi, politici o sociali). Si tratta però di una consonanza che di solito però non è proprio completa.

 

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