Scrutare i segni dei tempi

PAPA FRANCESCO, Giornata mondiale della gioventù, 28.07.2013 dice: Sapete qual è lo strumento migliore per evangelizzare i giovani? Un altro giovane. […] Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. SANTA TERESA DI CALCUTTA diceva: “Se c’è qualcosa che Gesù mi chiede, è che mi affidi a Lui, confidi in Lui, mi doni a Lui senza riserve. […] 

Non dobbiamo cercare di controllare l’agire di Dio. Non dobbiamo contare le tappe del viaggio che vuole farci intraprendere. Anche quando mi sento come una barca alla deriva, mi devo affidare completamente a Lui”. Cristo non ha vissuto per sé, ma “per noi”; è addirittura morto per ogni singolo uomo. E per il motivo più sociale: per amore. Per questo, in ultima analisi, un cristiano non può agire in modo a-sociale senza perdere il nome e la faccia. I cristiani hanno una casa nella Chiesa, con le sorelle e i fratelli animati dalla stessa speranza. Le loro forze sono limitate, ma le attingono da Dio. I sacramenti  li rendono forti e perseveranti. La Parola di Dio dona loro la conoscenza e le ali per spiccare il volo. Possiamo fidarci della Parola di Dio: la nostra garanzia sono le testimonianze dei primi cristiani, molti dei quali hanno pagato con la vita la loro professione di fede. Gli evangelisti non hanno inventato la risurrezione di Gesù, altrimenti i primi cristiani non si sarebbero fatti insultare o non avrebbero affrontato la morte per questo motivo, DIETRICH BONHOEFFER: “Credo che soltanto la Bibbia sia la risposta a tutte le nostre domande e che abbiamo solo bisogno di domandare con insistenza e con un po’ di umiltà per ricevere da lei risposte”. Visitare i malati, accogliere gli stranieri, occuparsi dei carcerati: non lo si può delegare esclusivamente alle istituzioni pubbliche e ai professionisti. Gli aiuti statali organizzati sono importanti. Spesso, tuttavia, rappresentano anche una scusa per non dover fare personalmente nulla per i bisognosi. HEINRICH BÖLL (1917-1985), SCRITTORE TEDESCO, Nobel per la letteratura 1972 diceva: “Preferirei il peggiore dei mondi cristiani al migliore dei mondi pagani, perché in un mondo cristiano c’è spazio per coloro ai quali nessun mondo pagano ha dato spazio: cioè per gli storpi e per i malati, per i vecchi e per i deboli. C’è per loro più che spazio, c’è amore, per loro che al mondo pagano ed empio sono sembrati e sembrano privi di utilità. […] Io credo in Cristo e credo che 800 milioni di cristiani su questa terra potrebbero cambiare il volto del mondo. Suggerisco alla riflessione e all’immaginazione dei nostri contemporanei di figurarsi un mondo in cui non ci fossero né Cristo né i cristiani”. Al di fuori della Chiesa ci sono tante organizzazioni davvero magnifiche che meritano la collaborazione dei cristiani. Papa Francesco sollecita la Chiesa a non rimanere chiusa in sé stessa, ma ad andare in periferia, ai limiti dell’esistenza umana: ovunque c’è miseria. Questo però non può portare la Chiesa stessa al proprio interno a esaurire le energie e a perdere la propria forza di cambiamento sul piano sociale, solo perché alcuni cristiani preferiscono impegnarsi al di fuori della Chiesa piuttosto che farlo insieme ai propri fratelli e alle proprie sorelle. Un cristiano da solo non è un cristiano! Insieme dovremmo essere sale della terra e luce del mondo. CONCILIO VATICANO II, GS 1,4 Proemio dice: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di Cristo. […] Per svolgere questo compito, è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche”. Nessun libro è più importante per i cristiani della SACRA SCRITTURA. «Leggere la Sacra Scrittura», dice Francesco d’Assisi, «significa chiedere consiglio a Gesù Cristo». Accanto alla Sacra Scrittura la Chiesa cattolica si alimenta della tradizione, della fede viva della Chiesa sostenuta dal fuoco dello Spirito Santo. Nel CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA questa fede sviluppatasi e approfondita in duemila anni trova la sua espressione attuale. Qui è raccolto tutto quello che un cristiano deve sapere sui contenuti e sulla forma necessaria della propria fede. Chi si impegna in ambito sociale, trova i contenuti essenziali della Chiesa nelle encicliche sociali a partire da papa Leone XIII, riassunte in modo conciso nel COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA. PAPA FRANCESCO, Giornata mondiale della gioventù, 27.07.2013: “lo so che voi volete essere terreno buono, cristiani veramente, non cristiani part-time; non cristiani “inamidati”, con la puzza al naso, così da sembrare cristiani e, sotto sotto, non fare nulla; non cristiani di facciata, questi cristiani che sono “puro aspetto”, ma cristiani autentici. So che voi non volete vivere nell’illusione di una libertà inconsistente che si lascia trascinare dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive che diano senso pieno. E così o mi sbaglio? È così?” Ovviamente i cristiani devono scendere in piazza, e lo dovrebbero fare più spesso di quanto non sia accaduto finora, e non solo là dove ci sono in gioco i loro interessi. Là dove il potere tiene sottomessa la giustizia, i cristiani devono essere sempre in prima fila fra chi protesta. Papa Francesco dice: «I giovani nelle strade… Per favore, non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro!» (Veglia di preghiera con i giovani, Giornata mondiale della gioventù, Rio de Janeiro, 27.07.2013). I cristiani devono partecipare alle manifestazioni, dove si manifesta contro l’odio e la violenza, le condizioni di lavoro umilianti, la mancanza di un giusto compenso, la distribuzione delle fonti di sussistenza o l’oppressione delle minoranze. I cristiani devono imparare che per creare consapevolezza politica bisogna scendere in piazza anche per la difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale.

 

di Don Salvatore Rinaldi

Articolo 8 Novembre 2021

Rubrica "Fede e Società"

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