Don Nicandro Bagari, un uomo al servizio degli ultimi e della liturgia

Nicandro. Un uomo. Un marito. Un padre. Un nonno. Un amico. Un diacono. Purtroppo davanti a questi sostantivi dobbiamo utilizzare un verbo al passato. Era un uomo. Era un marito. Era un padre. Era un nonno. Era un amico. Era un diacono. Era perché è  venuto a mancare alla nostra comunità domenica 13 febbraio 2022.

Un uomo che, come ha citato S. E. Mons. Camillo Cibotti nell'omelia della celebrazione delle sue esequie, ha vissuto l'amore sponsale e l'amore diaconale, la mensa domestica e la mensa comunitaria facendo di questo amore donazione e permettendo a queste due mense di fondersi in un'unica sacramentalità. Ricordiamo la particolare sensibilità per gli ultimi, i malati, gli anziani, le persone sole quale caratteristica principale che ha permeato il servizio diaconale di don Nicandro e per i quali si prodigava tra l'altro portando loro la comunione ogni domenica mattina, oltre al suo servizio assiduo e costante per la liturgia. Ogni sera nella parrocchia di San Giovanni in Platea guidava il Santo Rosario, la liturgia delle ore con i vespri e a seconda del tempo liturgico i tridui, le novene, le via crucis; inoltre conduceva l'adorazione eucaristica settimanale. Con la sua costanza e la sua testimonianza incoraggiava gli altri alla vita di fede. Devoto  alla Vergine Maria preparava con cura le festività legate al suo culto facendosi promotore del rosario itinerante nelle vie della parrocchia durante il mese mariano e della festa di quartiere della Madonna di Lourdes situata nei pressi del laghetto. Ma don Nicandro non era solo un diacono, era un uomo che come tutti si prodigava per la sua famiglia. Insieme alla moglie Nunzia ha avuto due figli, Chiara e Alfredo, e tre nipoti, Annarita, Francesco e Maria. Come sottolineato più volte dal suo parroco, don Salvatore Rinaldi, di Nicandro era lodevole, oltre al servizio liturgico, la sua forza nell'affrontare momenti di difficoltà, tanto che per anni è emigrato in Svizzera per lavorare e sostenere economicamente i suoi cari. Inoltre, quando tornato nella sua Venafro e maturato la scelta di intraprendere il ministero diaconale, per anni ha dovuto sostenere studi serali da incastrate con gli impegni familiari e lavorativi. Non vogliamo però dimenticare la figura di don Nicandro come amico, sempre con un sorriso e un'attenzione gentile nei confronti di ogni persona che incontrava. Possiamo definirlo a tutti gli effetti un testimone del suo tempo.

Nel giorno del suo ritorno alla casa del Padre la liturgia lo ha accolto con le seguenti parole: "Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo" (Lc, 6,23)

Chiara e Carmen

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