“La Gloria di Dio è l’uomo vivente” diceva sant’Ireneo. La Chiesa di Cristo esiste per l’uomo, è il prolungamento nel tempo del mistero trinitario, perfetto in sé ma che attende che tutti ne siano parte nella gloria eterna. La passione di Dio è dunque l’uomo e la sua piena salvezza, vale a dire, la sua felicità vera, la sua piena realizzazione.
Il Dio di Gesù Cristo è un Dio Trinitario, è un Dio in Tre Persone. Per capire in che modo si possa essere insieme uno e tre, i teologi del IV e V secolo hanno dovuto ripensare il tema della relazione e, di conseguenza, della persona.
. Io sono ciò che sono, ma sono anche ciò che sono diventato nel corso della mia vita nel rapporto con coloro che mi hanno amato e che ho amato, come pure nel rapporto con coloro che non ho saputo o voluto amare, che ho odiato e che mi hanno odiato. Perfino il mio corpo è il risultato di una relazione fra un uomo e una donna, fra mio padre e mia madre. La persona è un essere che vive raccogliendo in sé la presenza di un altro. Anche Dio è persona. Più esattamente Dio è persona in senso forte ed originario e noi lo siamo in senso più debole e derivato, per partecipazione ovvero anche per immagine e somiglianza. Ognuna delle persona della Trinità vive della relazione alle altre due in un modo così radicale da non avere una sostanza ed una consistenza propria se non in quella relazione.
Anche l’uomo è persona. L’uno vive nell’altro. La personalità dell’uomo è strutturalmente comunionale. Siamo fatti per amare ed essere amati, per diventare membra gli uni degli altri. Esiste però nell’uomo una scissione radicale. Esiste un peso che trascina l’uomo all’affermazione di sé contro l’altro uomo e fino al disprezzo di Dio. La comunione che si compie nel legame eterno della Trinità non si compie nella storia degli uomini. Per questo Dio si è fatto uomo nella persona del Figlio. Come uomo (nuovo Adamo) ha dato inizio ad una storia nuova. Quell’uomo, Gesù di Nazareth, è capace di un’amicizia radicale per ogni uomo e per tutto l’umano. È capace di una accoglienza perfetta che cambia la vita di quelli che si lasciano accogliere. Entrando nella sua amicizia gli uomini entrano nella comunione tra loro. Come potranno non essere una sola cosa gli uni con gli altri coloro che lasciano che la loro vita sia interamente ridefinita dalla presenza di Cristo?
Entrando nella comunione fra loro essi penetrano contemporaneamente, attraverso Gesù di Nazareth, nella comunione della vita stessa di Dio. La storia dell’uomo diventa allora storia di salvezza nella quale si compone un popolo nuovo, la Chiesa, come inizio di un’umanità riconciliata con se stessa e con Dio.
Ripetutamente risuona nella storia la domanda “Come è possibile che Dio esista e sia buono quando al mondo domina l’odio e il dolore?” Esiste l’odio ed il dolore perché gli uomini sono malvagi e Dio non vuole imporre dall’esterno la verità e la giustizia attraverso la forza. Il Dio di Gesù Cristo vuole conquistare il cuore dell’uomo passando attraverso la porta stretta della sua libertà. Dio esiste, esiste la verità oggettiva ed esiste la legge di Dio, santa e venerabile, rivelata sul Sinai ma scritta anche nel cuore di ogni uomo. La legge tuttavia non salva, perfino la verità non salva se non è accolta nel cuore e se le opere della legge nascono dalla paura e non da un cuore rinnovato. Questo è il dramma della libertà dell’uomo e della storia della salvezza. Questo è il dramma della grazia.
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