Sentiamoci amati

Come possiamo motivare una speranza in un amore divino provvidente, che trascende la violenza odierna? Chi ci aiuta a intravedere nel mondo la presenza di quel Dio-che-è-solo-amore e come possiamo scoprire la sua presenza viva? 

 

Tutti sono invitati dalla provvidenza a scegliere l'amore, ma il modo in cui l'amore è possibile per ciascuno dipende dalle circostanze in cui si è cresciuti e da innumerevoli fattori storici dei quali Dio soltanto - nemmeno la persona coinvolta e ancor meno chiunque altro - è a conoscenza.

La chiamata di Matteo il pubblicano: «Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9). Qui non c'è alcuna casualità. Solo la libertà di Dio. Solo l'amore di Dio.

La provvidenza divina è sempre presente per tutti noi, come vero innamorato è presente per la persona che ama: concretamente e rispettando la libertà dell'altra/o. 

L'amore che Dio lascia sempre la possibilità di compiere un atto d'amore, ma in cosa consista esattamente questo atto d'amore solo Dio lo sa.

Non vi è dunque alcuna differenza tra credenti e non credenti? Tra chi è meritevole e chi non lo è? Tra buoni e cattivi? Si, che c'è. Ma la differenza non la fa Dio. La facciamo noi. La sua provvidenza non annulla la nostra libertà, perché noi possiamo sempre rifiutarci di amare. Nessuno - nemmeno Dio - può costringerci ad amare. L'amore è libero. Lo Spirito Santo ci incoraggia - tutti noi, senza eccezioni - ad amare, ad avere fiducia, ad assumerci delle responsabilità, ad aprire i nostri cuori all'amore che Dio ha per noi. Il suo amore è sempre già presente. Sta a noi prestargli ascolto o allontanarcene. Possiamo davvero andarcene. Dio non ci si impone. Ma quando ci muoviamo, anche Dio si muove... verso di noi. Dio ci viene a cercare, in maniera rispettosa ma amorevole. Dio non smette mai di cercare una strada, un modo personale, per invitarci più e più volte a scegliere l’amore. L'invito è suo. L'ispirazione è sua. La risposta può essere soltanto nostra: «Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui/lei, cenerò con lui/lei ed egli/ella con me». (Ap 3,20).

Non si può sapere in anticipo quale forma esatta assumerà la provvidenza divina per ognuno di noi. Dio potrebbe richiamare la provvidenza divina per ognuno di noi. Dio potrebbe richiamare la nostra attenzione su una parola o un'immagine apparentemente banale, e quella parola o immagine potrebbe accompagnarci per alcuni anni senza che ne comprendiamo il motivo finché, al momento giusto, essa ci si rivelerà quale "segno" della presenza divina. Ritengo che Dio dia a ciascuno di noi questi piccoli segni d'amore nella misura esatta in cui possiamo comprenderli, ma ciò non significa che noi vi reagiamo con un cuore aperto, proprio come non prestiamo sempre attenzione a un innamorato umano. La provvidenza divina non elimina la libertà umana. Dio potrebbe anche operare dall'interno, senza alcun segno di qualunque genere, aprendo in noi, continuamente, la possibilità di agire per amore. Tale possibilità subisce l'influenza diretta dell'interazione e della psicologia umana, di ogni sorta di circostanza contingente. 

Dio agisce nel mondo in ciascun essere umano attraverso la propria ruah, ispirando le persone a seguirlo in atti di amore compiuti in libertà.

 

 

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